Grazie cari lettori!

Cari lettori,

RecensioneOrmai è passato più di un mese dall’uscita del libro e, dopo aver ricevuto tanti vostri messaggi, sento il bisogno di fare dei ringraziamenti. Cercherò di essere breve e concisa anche se, sono davvero tante le persone che mi hanno accompagnata in questi 40 giorni di corse folli e di promozione.

Innanzitutto ringrazio Marzia Nicolini. In seguito alla pubblicazione del suo articolo mi hanno scritto tantissimi ragazzi e ragazze ed è persino arrivato un invito per presentare il libro in Toscana.

RadioGrazie a Cristina che mi scrive dalla Francia raccontandomi che ha trovato un bel lavoro e a Rosa per il suo entusiasmo contagioso e ai ragazzi di Deejay TV che mi hanno intervistata. Grazie a Mario di M2o, se quell’intervista non fosse mai avvenuta non sarebbe successe molte belle cose. Grazie a Lidia Baratta de Linkiesta per la sua simpaticissima recensione e a Vezia che mi ha scritto dopo aver letto la mia intervista per Bianco Lavoro, ad Anna per il suo magnifico articolo comparso su Libri e parole e a tutte le ragazze che si sono occupate di recensire il libro per blog, riviste e testate. Siete tante e non posso citarvi tutte.

Grazie a tutti coloro che mi scrivono dopo aver letto il libro, questo è in assoluto la miglior cosa che possa succedere nella vita di uno scrittore, che non guadagna ‘na lira ma almeno può godere della stima e del calore dei suo lettori.

Come tutti saprete già, se un libro non è pubblicizzato è morto, soprattutto perché i Dan Brown e i Bruno Vespa, peraltro già conosciuti, troneggiano sugli scaffali in bella vista, mentre gli scrittori emergenti lottano persino per avere un posto nel magazzino della libreria.

Grazie a voi e a tutti coloro che si sono impegnati per diffondere il libro oppure acquistandone una copia o semplicemente condividendo un link.

Spero di avervi regalato un po’ di buonumore con le mie 140 pagine e non vi nego che sto già lavorando ad un terzo libro. Dove trovo il tempo mi chiederete? Lo si trova eccome quando si ama fare qualcosa, sempre.

E ricordate, quando tutto vi sembrerà perso, non disperatevi, ma complimentatevi con voi stessi. Peggio di così non potrà certo andare, quindi perché non rimettersi in gioco e ricominciare a fare qualcosa degno di essere chiamato lavoro?

Ps: Grazie anche a Luigi Fracchiolla che mi ha appena mandato il link della sua canzone “Perennemente trentenne”, perfettamente in linea con il pensiero di Danordasud. A lui e a tutti voi in bocca al lupo.

A presto

Alessia

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