Ma è vero che…?

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“Cinema chiuso finché la vita reale non sembrerà più un film. State al sicuro. Siate gentili”

Infodemia, se ne parla tanto in questi giorni. Secondo Treccani, si può definire come la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
In poche parole sopraffazione dovuta al quantitativo di news, link, articoli, pdf, FAQ, modelli di autocertificazioni, smentite e molto altro.
Informarsi e restare luci non è semplice in questo periodo incerto dove trovano terreno fertile le famigerate fake news.

 

Per descrivere il tutto partiamo dall’effetto che la paura ha avuto sulla birra Corona, che in nessun modo è legata al Coronavirus.

In un articolo de Il Sole 24 ore del 27 febbraio  troviamo scritto: “Su Google, le ricerche su ‘Coronavirus birra Corona’ o ‘Virus Birra Corona’ si sono moltiplicate. Tanto che l’azienda, nei giorni scorsi, è stata costretta a diramare una nota nella quale ha spiegato che non c’è alcun legame fra la birra e la polmonite cinese”.

Sempre l’articolo afferma che: “la “Constellation Brands Inc (l’azienda che produce la birra messicana nei 50 stati che compongono la federazione americana) ha perso l’8% alla borsa di New York in una settimana, come fa notare Bloomberg. Una storia ai limiti del grottesco, dunque. Una storia che racconta come il limite fra prudenza e psicosi, in questi giorni, è una linea sottilissima”.

Ed è proprio da questa psicosi che bisogna partire per capire e analizzare le conseguenze delle fake news in questa particolare fase.

Premetto che in questa breve analisi non mi soffermerò sui video che sono usciti recentemente da TGR Leonardo alla valutazione del farmaco Avigan sostenuta con un video dal giovane sardo Aresu oltre allo sconcerto del virologo Roberto Burioni palesato con un suo tweet piuttosto diretto. Se volete saperne di più trovate l’intervista di Red Ronnie al giovane e molte altre fonti. Io non ho le competenze per valutare né smentire ci pensa l’Aifa.

Fake N. 1 “Dove sono le ong, Gino Strada, Medici senza frontiere, etc, etc”.
Ne abbiamo già parlato qualche giorno fa quindi non vorrei soffermarmi troppo. C’è da dire che anche il giornalista Bruno Vespa ha voluto contribuire alla ricerca delle ONG, lanciando un appello e chiedendo loro di “tornare in barca”.
Eccolo a voi: Bruno Vespa e le ONG.

Ora, ripeto, bastava andare sul loro sito per verificare e notare che sono tutti in prima linea da giorni ma la cosa sconvolgente sta nel fatto che, a seguito a queste illazioni, sono esponenzialmente aumentati i numeri di articoli e di interviste in cui le Ong hanno dovuto giustificarsi e dimostrare il loro operato.

In sostanza se non compari sui social non esisti e, a quanto pare, oggi non è più possibile lavorare nel silenzio, pena le accuse di negligenza.
Ma andiamo avanti con un’altra bufala che circola su whatsapp e social e vede come protagonisti gli immigrati ovvero coloro che non si ammalano.

Fake N.2 Fate una verifica e vedrete che in tutti gli ospedali, non c’è un extracomunitario di qualsiasi età positivo o ricoverato per Cov19!!!!!!!!! Come è possibile!?!?!? Solo gli italiani….allora…meditare gente”
Premessa: quando i post includono un “meditare gente” non presagiscono nulla di sensato.

Riporto al tal proposito, uno stralcio dell’intervista pubblicata su Il Tempo il 23 marzo del virologo e Professore Giulio Tarro: “Il coronavirus è democratico, non fa distinzioni di razza. Il problema risiede nell’età avanzata e nella presenza di altre patologie”.

Quindi, facendo due conti, la risposta potrebbe risiedere nel fatto che i migranti presenti in Italia sono piuttosto giovani (pur sapendo che si ammalano tutti, nessuno è immune, ma è appurato che colpisce maggiormente gli anziani, i giovani fungono spesso da vettore, cfr. intervista ) oltre al fatto che i dati pubblicati dalla Protezione Civile non indicano la nazionalità dei positivi. Se ciò non bastasse possiamo riferirci al virologo Roberto Burioni, il quale, dopo aver smentito il tutto in un tweet, ci invita tutti al San Raffaele per verificare con i nostri occhi.

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Fake N.3 Alcol metilico e altri rimedi.

Ci spostiamo in un contesto internazionale e andiamo in Iran.

IRAN. Almeno sette persone sono morte e altre 48 sono ricoverate – Tutta colpa di una fake news che asseriva che consumare alcol avrebbe ucciso il virus nel corpo”.

Ma da noi questo non può succedere, la gente lo sa che l’alcol metilico è dannoso, commenta qualcuno. Siamo sicuri? Vi ricordo l’aumento di TSO e il panico dilagante di questi giorni.

Fake N.4  “La  vitamina C contrasta il Covid-19. Corsa all’acquisto”

La vitamina C è considerata un elemento utile per rafforzare il sistema immunitario ma la comunità scientifica ha affermato che non c’è evidenza scientifica rispetto alla sua capacità di contrastare il COVID-19.

Consiglio, oltre a sito del Ministero della Salute, anche questo link per verificare la veridicità delle news: https://dottoremaeveroche.it Si tratta del sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, organo ausiliario dello Stato. Nello specifico Dottoremaeveroche nasce con lo scopo di offrire alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e trasparente.

La stessa cosa vale per il consumo di acqua.  Nelle ultime settimane è circolato su whatsapp il consiglio di bere molta acqua oppure tisane bollenti per essere immuni al virus così come bere vino per igienizzare il cavo orale.

Partendo dal presupposto che bere molta acqua fa bene alla salute ed è un consiglio che vale per la quotidianità, per ciò che riguarda l’immunità, vi rimando alla sezione “Covid-19: proteggiamoci dalle… bufale” del Ministero della Salute

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Fake N.5 “Stipendi di 600 euro per alte cariche dello Stato e dirigenti”.

Si tratta di un pdf che circola da giorni sul web e continua a rimbalzare ovunque. Vi rimando al link del Riformista che spiega per filo e per segno anche gli errori grafici della bufala.

Fake N.6 Lo Stato di emergenza e la fine dell’isolamento.

Infine, come dimenticare la teoria secondo la quale il 31 gennaio, dichiarando lo Stato di emergenza fino al 31 luglio, si sarebbe volutamente tenuto nascosto il rischio reale del virus e “ci si preparava, tramite un’ azione premeditata, alla limitazione della libertà dei cittadini“. E per non farci mancare nulla, il tutto è stato condito dalla “certezza” che la durata dello Stato di emergenza (6 mesi) corrisponda alla durata dell’isolamento al quale siamo tutti costretti quindi fino al 31 luglio.

La dichiarazione dello Stato di emergenza e la sua durata non sono strettamente connesse alla durata dell’isolamento e questo è stato spiegato più volte negli ultimi giorni. Riporto uno stralcio dell’intervista rilasciata dal Presidente Conte il 24 marzo: “Si è diffusa la notizia che le misure saranno prorogate al 31 luglio. Quando abbiamo adottato il primo provvedimento a fine gennaio abbiamo deliberato lo stato emergenza nazionale per sei mesi, fino al 31 luglio 2020. Ma questo non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino a quella data. Siamo pronti in qualsiasi momento ad allentare la morsa, superare quelle misure, e fiduciosi che ben prima di quella scadenza si possa tornare a un migliore stile di vita”.

Si potrebbe continuare per dei giorni ma, per una panoramica approfondita sulle fake news, consiglio di visitare il sito di Agenda Digitale che spiega per filo e per segno le modalità di diffusione di queste ultime.

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